IL SOGNO DI BERTETT E TAVONI CHE CONTINUA ...

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Ho realizzato un breve video (meno di 10 minuti) per raccontare la storia della nostra categoria. Nata nel 1965 per la volontà di Luigi Bertett e Romolo Tavoni, con lo scopo di fornire ai giovani un'opportunità di affacciarsi all'automobilismo. Dopo quasi sessant'anni la categoria é ancora viva.

Luigi Bertett, nato a Ranica (BG) il 4 dicembre 1916, Partigiano, Medaglia d'oro al valor militare, Presidente dell'Automobil Club di Milano, assunse Romolo Tavoni, ex direttore sportivo della Ferrari e gli chiese d'ideare una categoria formativa di monoposto che consentisse ai giovani di affacciarsi all'automobilismo a costi contenuti.

Tavoni fece progettare un telaio all'Ing. Massimino, uno dei progettisti più famosi dell'epoca e chiese consulenza a Lampredi, altra figura internazionale, per la scelta della motorizzazione.


Il risultato fu una monoposto spinta dal piccolo propulsore della FIAT 500 "giardinera" che impiegava anche il cambio e le sospensioni della "500".

La categoria prese il nome di "FORMULA 875 MONZA" perché Bertett volle che, sin dal nome, fosse chiaro il suo intento, infatti il costo totale della vettura doveva essere di 875.000 Lire. Non solo, l'AC Milano si prese carico della costruzione delle prime vetture e consentì la prenotazione delle monoposto con il solo versamento di una caparra e la rateizzazione dell'importo finale.
(lo stipendio medio di un operaio, nel 1965 era di circa 86.000 £, quindi il costo della vettura equivaleva a meno di dieci mesi di lavoro di un operaio, giusto per fare il raffronto con i costi attuali).

Bertett non fece registrare il progetto dell' Ing. Massimino, in modo che chiunque potesse realizzarsi in proprio la vettura da corsa ... un concetto di "Open source" con decenni di anticipo ...

Decise che le vetture avrebbero corso sul tracciato "Junior" dell'Autodromo di Monza, molto più adatto a delle piccole monoposto, e fece realizzare un impianto d'illuminazione in modo da poter svolgere le gare in notturna (anche in questo caso con decenni di anticipo sulle tendenze attuali del motorsport). Volle, infatti che le gare si svolgessero di giovedì sera, questo perché l'impegno agonistico non avrebbe dovuto intralciare i fine settimana dei giovani che avrebbero potuto dedicarli ai propri svaghi.

Per finire, per il 1964, anno in cui vennero acquistate e consegnate le prime vetture, le prove in Autodromo furono gratutite !!

Le giornate di gara prevedevano dei turni di prove libere con lo schieramento delle batterie determinato da un'estrazione a sorte (nel 1987, io stesso mi trovai a partire in una batteria dalla seconda piazza dello schieramento, pur essendo uno dei più lenti in pista) !!

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Il successo dell'iniziativa fu tale che, in breve tempo si arrivarono ad avere quasi 100 vetture a gara, con lo svolgimento di 4 batterie eliminatorie ed una gara finale.

In tantissimi realizzarono nelle proprie officine delle vetture con soluzioni tecniche estremamente differenti le une dalle altre, proponendo una incredibile varietà di soluzione che, comunque si equivalevano in pista a dimostrazione che, con un buon regolamento tecnico, la formula del "monomarca" non é affatto l'unica possibile per contenere i costi e equiparare le prestazioni.

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La Formula Monza é stata davvero una palestra ed una valvola di sfogo per tantissimi che non avrebbero mai potuto diventare piloti ma fu un'esperienza unica e formativa anche per tanti preparatori, meccanici e futuri direttori sportivi ...

Nel 1983, stante la mancanza di reperibilità dei ricambi e i limiti pratici delle formuline, venne creata la Formula Panda che, partendo dallo stesso concetto delle F. Monza, prevedeva un telaio tubolare, con il motore 4 cilindri di 903 cc, della FIAT Panda 45 ed il cambio, longitudinale della Panda 30. Le nuove vetture, rigorosamente prive di appendici alari, montavano freni a disco e sospensioni di libera concezione.

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L'aumento dei costi comportò una riduzione delle presenze che furono, comunque, elevatissime, con gare sempre molto spettacolari.

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Altro cambiamento nel 1991 con il passaggio al propulsore FIAT "Fire", sempre a 4 cilindri, di 1000 cc. La categoria prese il nome di Formula Fire che, nel 1995 divenne Formula Junior Monza.

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Nel 2003, a causa delle troppe gare concluse in parco chiuse per via dei reclami, l'Autodromo di Monza, con il suo mitico direttore Daniele Galbiati (allievo ed erede di Tavoni) decise di affidare la preparazione dei propulsori ad un unico fornitore con la presenza di sigilli che ne impedivano la manomissione. Il propulsore scelto fu il FIAT "Fire" 4 cilindri di 1200 cc. I motori sarebbero stati disponibili solo con la formula del noleggio. Questa scelta pur risolvendo, in parte il problema dei reclami,  tagliò fuori molti "amatori" che si trovarono costretti a noleggiare i propulsori, alzando notevolmente i costi per chi partecipava solo a qualche gara a stagione.

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Al termine della stagione 2009 l'Autodromo annunciò che, dal 2011 la categoria sarebbe completamente cambiata, con l'introduzione di una nuova vettura, denominata FM2K11, dotata di mono telaio in fibra composita, propulsore di derivazione motociclistica (BMW 4 cilindri 1200 cc), cambio sequenziale ed appendici alari ...
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La nuova formula non partì mai. Vennero realizzati solo pochi esemplari e la stagione 2010 (il 46° Trofeo Cadetti) fu l'ultima disputata con le Formula Junior Monza.
I preparatori ed i teams della Junior, non interessati alla nuova categoria, si riunirono in associazione e, coordinati da Francesco Terra diedero vita ad un proprio campionato, con le vettura della Formula Junior, mossa dal motore Fire 1200 non più in monogestione, consentendo la preparazione nei limiti del regolamento.

La stagione 2011 vide le vetture di Formula Junior nuovamente in pista con gare in tutta Italia. Purtroppo, dopo 5 stagioni "autonome" la progressiva diminuzione dei partecipanti costrinse l'Associazione a fermarsi e il 2015 fu l'ultimo anno di gare. Sembrò essere giunta la fine della categoria ...

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Nel 2015 alcune monoposto di Formula Junior presero parte a delle gare "club" organizzate dall'UISP e Alberto Baglioni con Andrea Tosetti pensarono di poter organizzare nuovamente un campionato riservato alle Junior.

Nel 2016 venne organizzata la "Formula Class Junior" con le vetture con lo stesso egolamento del passato. Venne consentito l'uso di appendici alari (utilizzate solo da alcuni) e istituita anche la categoria "Super Junior" per monoposto spinte da propulsori motociclistici di 600 cc. Le gare vennero organizzate nell'ambito della FX Italian Series di Luca Panizzi.

Nel 2018 si passò dalla UISP all'ASI che era riconosciuta da ACI Sport, cosa che consentì di tornare sui principali autodromi Italiani.

I costi contenuti e la possibilità di realizzare nuove vetture portò a schieramenti ben superiori alle 20 vetture. Poca cosa rispetto agli esordi della categoria, numeri di tutto rispetto negli anni 2000.

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A fine 2022 Andrea Tosetti si fece da parte e andò in crisi anche il rapporto con Panizzi. Ancora una volta la categoria sembrava essere giunta alla fine.

Giovanni Grasso s'incaricò di gestire la categoria ma una nuova "tegola" sembrò far saltare tutto. ACI Sport aveva emanato nuove norme sul rilascio dei passaporti tecnici che, di fatto rendevano impossibile far scendere in pista le vecchie vetture. Fortunatamente, grazie all'interessamento di molti, venne modificata la normativa, rendendo possibile il rilascio del passaporto tecnico per le sole vetture rispondenti al regolamento tecnico del 2015 (l'ultimo organizzato dall'Associazione Formula Junior ed approvato dalla CSAI). Questo significava che le vetture costruite successivamente non potevano essere messe in regola e che quelle motorizzate con i propulsori motociclistici non erano più valide ma, rendeva comunque possibile far tornare in pista moltissime vetture.

PNK Motorsport accettò di prendere in carico la categoria ed organizzare un campionato, affidandone la gestione a Valerio Amicucci e, seppure un po' all'ultimo momento nella stagione 2023 le Formula Junior (tornate alla denominazione originale) poterono disputare un campionato, il 58° della loro lunga storia. Inutile dire che, come sepre la stagione fu spettacolare.

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Per la stagione 2024 ACI Sport ha deciso di rilasciare il passaporto tecnico anche alle vetture realizzate sino al 2022. Questo, unito al maggior tempo a disposizione per prepararsi, dovrebbe consentire di mettere in scena una stagione all'altezza della categoria.

La serità e la capacità con cui PNK Motorsport ha seguito la Junior é una garanzia per tutti. La scelta di utilizzare i pneumatici Nankang, gestiti da Emilo Colzani sono un'ulteriore nota positiva per una stagione che si annuncia di livello.

La categoria affronterà con più serenità la sua cinquantonovesima stagione di gare, senza mai dimenticre il sogno di Bertett e Tavoni che vollero creare una formula in grado di far divertire i piloti, i meccanici, i preparatori ed il pubblico con costi accettabili. Una formula unica.

L'essenza amatoriale della F. Monza non le ha mai consentito di essere una vera formula propedeutica verso le altre categorie dell'automobilismo, nondimeno, negli anni molti piloti, divenuti poi famosi, hanno iniziato la propria carriera alla guida delle piccole monoposto. Michele Alboreto, Lella Lombardi, Max Papis, Stefano Modena, Giorgio Francia che, come tanti altri sono passati dal "Cadetti".  Nelle serie organizzate in Germania e Spagna con i telai di F. Junior, hanno esordito  Michael Schumacher e Pedro De la Rosa . Non si deve dimenticare poi Marco Visconti, pluri vincitore della categoria, campione anche con le vetture sport che é la vera referenza e pietra di paragone per chiunque voglia cimentarsi nella Junior.
Importante ricordare, infine che realtà come Corsini, Team Ombra, Oregon racing e, sopratutto Tatuus sono nate nell'ambito della Formula Monza che, anche da questo punto di vista ha realizzato gli auspici di Bertett e Tavoni ...

 

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